venerdì 30 settembre 2011

Quando sei a un bivio, prendi la strada che va in su




Piccola, 
abbiamo "chiacchierato" qualche giorno fa. Tu dall'alto dei tuoi quasi quattro mesi e io dal basso dei miei tanti anni. Però ci siamo intese. Prova ne è il filmato che guardo e riguardo. Quello, per intenderci, fatto con la mia vecchia digitale. Due minuti di te e di me. Con la mia voce in sottofondo e i tuoi trilli e gorgheggi in primo piano.
Sei cresciuta, stai benissimo e la tua mamma è una splendida mamma. Non oso dire che mi somiglia nel modo di approcciarsi con te. In realtà fa tutto ciò che, per istinto, le mamme fanno da secoli. E questo va bene. E' un rito antico, meraviglioso.
Sei l'unica con la quale, al momento, posso parlare di "massimi sistemi" senza essere interrotta o contestata. 

Ovvio, non puoi ancora rispondermi! Puoi solo ascoltare il suono della mia voce e decidere se è gradevole al punto da suscitare una risata o un urletto o un ohhh di meraviglia. 
Però io ci provo. Ti racconto della favola della vita, di come è importante non lasciarsi prendere dall'ansia di prestazione, di come il corpo sia un fine e non un mezzo per ottenere denaro e consumi. 
Uno dei miei allievi, quello che mi chiama "generale" per la severità e le regole che pensa gli imponga, ha finalmente raggiunto un traguardo importante. Il suo esame di strategia aziendale è andato. 
Mi ha chiamato con la voce cinguettante per dirmi "generale ce l'abbiamo!!!". 
E io sono rimasta lì, con il telefono tra le mani e il sorriso sulle labbra, più contenta del fatto che finalmente Davide poteva tornare a raccogliere le olive e curare i suoi alberi che del voto. 
Già perchè Davide vorrebbe fare altro: ama la Puglia, il suo pezzo di terra e gli ulivi secolari. 
Ne abbiamo parlato a lungo tra un break even point e un ROI. E abbiamo provato a metter su il piano della "sua" impresa. 
Questa è stata la leva che lo ha portato a superare l'ostacolo: studiare per sè. E ha scelto la strada in salita, evitando di cacciarsi in fondo a un buco.
La tua mamma, le tue zie hanno scelto percorsi in salita. Però, credo, siano felici. 
E prima di loro la tua nonna e la tua bisnonna hanno salito scale ripide.
Un giorno ti parlerò della tua trisavola. Donna eccezionale e modernissima. 


" La regola secondo me è : 
quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su
e una che va in giù,
piglia quella che va in su.
E' più facile andare in discesa, 
ma alla fine ti trovi in un buco.
A salire c'è più speranza.
E' difficile, è un altro modo di vedere le cose,
è una sfida,
ti tiene all'erta"
(T.Terzani) 


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