venerdì 30 settembre 2011

Quando sei a un bivio, prendi la strada che va in su




Piccola, 
abbiamo "chiacchierato" qualche giorno fa. Tu dall'alto dei tuoi quasi quattro mesi e io dal basso dei miei tanti anni. Però ci siamo intese. Prova ne è il filmato che guardo e riguardo. Quello, per intenderci, fatto con la mia vecchia digitale. Due minuti di te e di me. Con la mia voce in sottofondo e i tuoi trilli e gorgheggi in primo piano.
Sei cresciuta, stai benissimo e la tua mamma è una splendida mamma. Non oso dire che mi somiglia nel modo di approcciarsi con te. In realtà fa tutto ciò che, per istinto, le mamme fanno da secoli. E questo va bene. E' un rito antico, meraviglioso.
Sei l'unica con la quale, al momento, posso parlare di "massimi sistemi" senza essere interrotta o contestata. 

lunedì 12 settembre 2011

Quando il bambino era bambino


Ognuno conosce la dimensione della propria solitudine
Ce la portiamo dentro tutta la vita, come l'amore che abbiamo dato, perfetta espressione di noi stessi.
Ogni anziano ha un passato stratificato e conserva  una cicatrice di esso.
Però ogni anziano sa di cosa ha bisogno, per colmare ogni crepa della sua essenza



«Quando il bambino era bambino, 
se ne andava a braccia appese. 
Voleva che il ruscello fosse un fiume, 
il fiume un torrente, 
e questa pozza il mare. 
Quando il bambino era bambino, 
non sapeva d’essere un bambino. 
Per lui tutto aveva un’anima, 
e tutte le anime erano tutt’uno. 
Quando il bambino era bambino, 
su niente aveva un’opinione. 
Non aveva abitudini. 
Sedeva spesso a gambe incrociate, 
e di colpo sgusciava via. 
Aveva un vortice tra i capelli, 
e non faceva facce da fotografo. 

domenica 11 settembre 2011

La serenata dei bambini agli eroi dell'11 settembre



Io non sono nessuno per poter stabilire quale sia la verità,
 posso solo augurare ai responsabili di sprofondare tutti all'inferno, 
al più presto possibile. 
(Silvia Tessitore - Eleven in September) 

sabato 10 settembre 2011

Da Ground Zero a Santiago


Ciao piccolina, 
tra qualche anno, sono sicura, ti parlerò dell'11 settembre. 
E' una data tragica, indimenticabile. Ti racconteranno del più grande attacco terroristico di tutti i tempi, che ha cambiato il destino del mondo. 
Ti parleranno dei bambini che hanno perso i loro genitori in quel terribile giorno. Ti diranno di come i papà, le mamme, le nonne, i nonni hanno pregato in quel momento e affidato al loro Dio,  chiunque Egli fosse, la propria famiglia. 
Di quanti hanno inviato il loro ultimo sms con le parole "Ti voglio bene".


E' la storia di Ground Zero. 
Ma c'è un altro 11 settembre di cui vorrei parlarti. 
E' questo : 

Quel giorno la tua nonna era con un amico speciale. Si parlava di libertà, di sogni, di futuro. Si discuteva animatamente di "politica" ,come si può discutere a 18 anni.
Ci fu il gelo alla notizia. Allora non era tutto così veloce: c'era la radio. E una vecchia Fiat500.
Quel giorno, era l'11 settembre 1973, il destino di un popolo cambiò. 
E anche i sogni della tua nonna. 


Continueremo per te, piccola, e per tutti i bambini, a sperare in un mondo migliore.




«Mucho más temprano que tarde, 
se abrirán las grandes alamedas, 
por donde pase el hombre libre para construir una sociedad mejor»
 (Salvador Allende, Presidente de Chile, 1973)

mercoledì 7 settembre 2011

Piccola fragola




RITORNAR BAMBINI
Kahlil Gibran 
Le cose che il bambino ama
rimangono nel regno del cuore
fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita
è che la nostra anima
rimanga ad aleggiare
nei luoghi dove una volta
giocavamo.

martedì 6 settembre 2011

Se questo è un mondo



Dieci anni.
Trasformata in "baby donna" da copertina sull'edizione francese di Vogue.
Il mondo della moda sfrutta anche le bambine .

(da un servizio del TG3) 

lunedì 5 settembre 2011

Lo sciopero generale spiegato ai bambini

Cara nipotina, 
non è molto semplice spiegare a un bambino che cosa è uno sciopero. Si dovrebbe partire da che cosa è in realtà "il lavoro". 
Avrò modo di raccontartelo, la tua manina stretta nella mia, di dirti come sia terribile la vita di tanti bambini che lavorano, in altre parti del mondo, in condizioni talmente inumane da essere impensabili. 
Ma anche qui, sai, il lavoro sta diventando inumano. 
Ti spiegherò di come la precarietà, concetto difficile eppure entrato nel linguaggio di tutti i giorni, cambia la vita delle famiglie e dei bambini. Di come incide sul diritto alla normalità di una coppia e di come non faccia "nascere" tante piccole pesti.
La tua mamma ha scelto te. Non le hanno rinnovato il contratto perchè era incinta. Come a tante donne che sono invece costrette a rinunciare a piedi piccoli e vite immense per non perdere il lavoro.

La tua nonna oggi è in sciopero. Lei può dichiararsi in sciopero perchè fortunatamente ha un lavoro. 
Scenderà in piazza per te e per tutte le donne e le famiglie che, invece, un lavoro l'hanno perso. 
Ecco dietro a chi sciopera c'è sempre qualcuno che lavora, a volte anche con sofferenza. 
I bambini no, tesoro. I bambini aspettano che qualcuno lo faccia per loro. 


Io ci provo. Per te e soprattutto per loro.


La tua  nonna.