sabato 10 settembre 2011

Da Ground Zero a Santiago


Ciao piccolina, 
tra qualche anno, sono sicura, ti parlerò dell'11 settembre. 
E' una data tragica, indimenticabile. Ti racconteranno del più grande attacco terroristico di tutti i tempi, che ha cambiato il destino del mondo. 
Ti parleranno dei bambini che hanno perso i loro genitori in quel terribile giorno. Ti diranno di come i papà, le mamme, le nonne, i nonni hanno pregato in quel momento e affidato al loro Dio,  chiunque Egli fosse, la propria famiglia. 
Di quanti hanno inviato il loro ultimo sms con le parole "Ti voglio bene".


E' la storia di Ground Zero. 
Ma c'è un altro 11 settembre di cui vorrei parlarti. 
E' questo : 

Quel giorno la tua nonna era con un amico speciale. Si parlava di libertà, di sogni, di futuro. Si discuteva animatamente di "politica" ,come si può discutere a 18 anni.
Ci fu il gelo alla notizia. Allora non era tutto così veloce: c'era la radio. E una vecchia Fiat500.
Quel giorno, era l'11 settembre 1973, il destino di un popolo cambiò. 
E anche i sogni della tua nonna. 


Continueremo per te, piccola, e per tutti i bambini, a sperare in un mondo migliore.




«Mucho más temprano que tarde, 
se abrirán las grandes alamedas, 
por donde pase el hombre libre para construir una sociedad mejor»
 (Salvador Allende, Presidente de Chile, 1973)

1 commento:

  1. Sui nostri sogni violati aleggiava un canto che tutti imparammo... "El pueblo unido jamás será vencido"
    http://www.youtube.com/watch?v=7F_9FEx7ymg
    Di certo la nonna se ne ricorda.

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